a cura di Francesco Gallo Mazzeo
Paradosso e sistema.
Il sistema dell'arte è un paradosso,
oltre ad essere
un sistema, in quanto vive momenti
fortemente
dialettici ed volte alternativi. Da un lato il lavoro
dell'artista, fatto di slanci e di
difficoltà, di poetiche
e di inclinazioni personali,
dall'altro il complesso
di fruizione che ad esso si
connette, fatto di aspetti
prosaici, quando non riduttivi
dell'opera d'ingegno
a comportamenti di merce. Si tratta
del rapporto col
mercato, che è uno dei momenti del
sistema dell'arte di
cui fanno parte tante figure tra
loro connesse, con
interessi dialettici e
contraddittori, a volte, gli artisti, innanzi
tutto, i mercanti, i galleristi, i
critici, i curatori, i collezionisti.
Passo spesso da Via Merulana e devo
dire che spesso,
faccio una deferente sosta davanti
all'auditorium di Mecenate,
davanti cui è stato ricostruito un
fragmento di giardino romano
d'epoca. Si tratta di una memoria
archeologica, storica,
di fondamentale importanza, a
testimonianza, a testimonianza di una
persona, di una personalità, che per
la sua attività di cultore
delle arti, tutte, di sostenitore
degli artisti è divenuto
sinonimo di altruismo, di un
interesse per la creatività
sentito come dovere nei confronti di
se stesso e della
società intera, per la sua
elevazione intellettuale,
morale, per l'innalzamento del
tenore della raffinatezza,
dell'amore della bellezza, che poi
vuol dire rispetto per la città,
per il paesaggio, per il territorio
in una corrispondenza tra
spirituale e materiale che nelle
arti visive, che contengono
la tradizione delle belle arti, ma
si sono via via estese a
tante discipline, innestate da
avanguardie storiche e attuali,
concorrendo ad una totalità
neobarocca, senza centri e periferie.
Un concetto che viene da mecenate,
ma era già di
tanti costruttori della Biblioteca di
Alessandria, di quella
di Pergamo d della stessa Roma, del
Circolo degli Scipioni,
del Portico di Ottavia e poi
trasmesso dal nostro Rinascimento,
da Lorenzo dei Medici e dai tanti
Signori di Milano, Ravenna,
Ferrara, Urbino, arrivando alla
Corte Papale, immortalandosi
profondamente nei riflessi della
modernità, soprattutto con
Napoleone e poi col collezionismo
borghese, societario e bancario.
Mecenate oggi vuol dire, essere
continuatore, non di una
storia ma della storia nel suo
complesso, nell'ambito
di un pluralismo di tendenze, di
tecniche di culture,
ma soprattutto nella consapevolezza
che le attività di ingegno
vanno sostenute, curate,
specialmente nella fase iniziale
in cui sono deboli e possono
facilmente appassire, mentre
è necessario che sorgano strutture
laboratoriali dappertutto.
L'iniziativa individuale è
tutt'altro che superata, affidabile
com'è in quanto si riferisce ad una capacità
di scelta di
riconoscimento che appartiene a
ciascuno, prima d'essere patrimonio di tutti.