Astratto informale, 2011 - legno e ferro - cm100x200 |
Jacopo Mandich
Dopo la laurea in scultura presso l’Accademia di Belle
Arti di Roma si occupa prevalentemente di realizzare opere con materiali di
recupero specializzandosi nella lavorazione del ferro e del legno, ma
sperimentando con tutti i materiali. Collabora e partecipa con gruppi e singoli
artisti alla realizzazione di spettacoli, eventi, esposizioni e laboratori
legati al riciclaggio artistico. Una forte passione per la materia, l’esaltazione
della bellezza della natura, il profondo legame con il mondo onirico sono
cucite insieme in un vortice d’energia che rapisce e conquista l’osservatore. Assemblando
scarti metallici: legacci, ritagli industriali, brandelli di macchine da
scrivere ecc. con legno scolpito, rimediato dalle potature e abbattimenti urbani,
dà forma alle sensazioni e alle emozioni animando misteriose creature
antropomorfe e masse dinamiche. La libertà espressiva è accentuata dall’uso di
materiali “poveri” dai quali estrae
l’essenza energetica e la potenza alchemica. Le storie assorbite e sopite nei
“detriti” della nostra civiltà sono i simboli di cui si compone il suo
linguaggio ludico e grottesco. Legno e ferro assumono diversi ruoli e
significati; entrambi materiali primordiali, evocativi dei “mondi” a cui
appartengono creano forti suggestioni inconsce in relazione agli utilizzi con
cui da millenni l’umanità li ha vissuti.